Buona Pasqua 2007!

Feliz Páscoa!
(Buona Pasqua!)
Sono tornato in Missione. Dopo 2 mesi passati in Italia (Febbraio e Marzo) sono ritornato giusto in tempo per la Settimana Santa. Il tempo passato in Italia è trascorso veloce. All’inizio ho partecipato agli impegni legati al Convegno dei Missionari veronesi “Fidei Donum” a 50 anni dall’enciclica che apriva anche alle diocesi (e non solo ai religiosi) lo slancio missionario della Chiesa. E’ stato un momento di verifica e di sensibilizzazione della diocesi intera nell’auspicio che, come dice il documento finale del Convegno, i “Fidei Donum”, preti e laici, siano per il mondo un piccolo ma significativo “segno della sinodalità della Chiesa”: che cioè le Chiese dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa, delle Americhe e dell’Oceania imparino a “camminare insieme” nel rispetto delle diversità e nell’unica fede.
Terminato il Convegno Missionario ho potuto accompagnare mio padre negli ultimi giorni della sua vita. Egli, malato da alcuni anni, per un disegno particolare della Provvidenza, ha aspettato che tornassi per poter trascorrere insieme gli ultimi momenti. Mi ha chiesto di potergli amministrare il sacramento dell’Unzione dei Malati. Dopo la sua partenza sono rimasto alcuni giorni con la mamma e poi sono ritornato in Brasile in tempo per le celebrazioni pasquali.
Mentre ringrazio tutti delle attenzioni, dei gesti di solidarietà e delle preghiere, soprattutto in occasione del funerale del papà, chiedo scusa se non ho potuto esservi presente come avrei desiderato, ma alla fine, anche qui, davanti a tante cose che ci sarebbero da fare, credo che l’importante non è fare tutto ma “esserci”, quando è possibile e come è possibile, con zelo ma senza ansie, senza accusare gli altri di quello che non fanno; esserci in modo significativo, per aiutarci insieme a scoprire in ogni situazione i motivi di speranza che il Signore ha seminato veramente dappertutto.
Ringrazio soprattutto i confratelli preti per i segnali di compartecipazione alla comune missione e fraternità sacerdotale consapevole che in mezzo a tanti problemi vecchi e nuovi il messaggio di Pasqua-Pentecoste è sempre il fondamento della gioia di annunciare la possibilità della Vita Nuova.
Mentre ero in Italia ho partecipato volentieri alla messa insieme ad alcuni brasiliani residenti nella nostra diocesi di Verona e che si ritrovano ogni seconda domenica del mese a Peschiera. Lì ho avuto la gioia di battezzare il piccolo Antony .
Essi hanno manifestato l’intenzione di devolvere le loro offerte quaresimali per la nostra missione. Io credo che in mezzo a tante difficoltà che gli immigrati in Italia stanno vivendo il fatto che i brasiliani si interessino di altri brasiliani più bisognosi è veramente significativo.
Nella nostra diocesi di São Luís un prete brasiliano ha offerto la propria disponibilità a partire per il Mozambico in Africa come “fidei donum”. E’ il primo della storia dell’intero stato del Maranhão.
Purtroppo in mezzo ai segni di speranza ci sono anche motivi di tristezza: il Giovedì Santo è morta in un incidente stradale un’adolescente, ministrante della nostra parrocchia, piena di vita e di allegria. Quello che mi rattrista e che mi fa un po’ arrabbiare è il motivo dell’incidente: l’asfalto fatto male, come spesso sono le strade qui, in una strada nazionale molto trafficata, ha provocato il ribaltamento del pulman dove viaggiava Giovanna con la sua famiglia. Come al solito le spese pubbliche sono più indirizzate alle feste che alle opere sociali e di utilità pubblica.
Mentre porgo a tutti e a ciascuno i migliori auguri di una vita pasquale, vi invito a mandarmi alcune suggestioni riguardo alla vita quotidiana ed ecclesiale: in particolare riguardo al cammino di attuazione sinodale della Chiesa veronese, la pastorale dei Sacramenti, le priorità nelle vostre famiglie e comunità, alcune esperienze giovanili significative. Grazie!

Il Papa ci viene a trovare!
A metà maggio il Papa Benedetto XVI sarà in Brasile e darà inizio ai lavori della V Conferenza Generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Carabi , dopo quelle di Rio de Janeiro (1955), di Medellín (Colombia, 1968), Puebla (Messico, 1979) e Santo Domingo (Repubblica Domenicana, 1992). Nel Santuario Nazionale del Brasile “Nossa Senhora Aparecida” ci saranno le rappresentanze di 22 conferenze episcopali dell’America Latina e Caraibi, alcuni rappresentanti dei consigli episcopali dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, religiosi, preti, laici, diaconi, teologi, osservatori delle chiese cristiane non-cattoliche e di altre religioni (in tutto 280 persone).
Il Vescovo Odilo Pedro Scherer, segretario generale della CNBB (Conferenza generale dei Vescovi del Brasile) così presenta l’evento nella situazione storico-ecclesiale attuale brasiliana (ma che forse ha delle cose in comune anche con la nostra situazione italiana ed europea).

“ Dopo la Conferenza de Santo Domingo, 15 anni fa, grande mutamenti sociali e culturali hanno provocato nuove sollecitazioni alla missione della Chiesa in America Latina. Gli effetti della globalizzazione sono percettibili in ogni luogo. L’urbanizzazione si è intensificata e i problemi delle grandi concentrazioni urbane si sono moltiplicati. Certamente c’è stato un miglioramento economico, ma la distribuzione per tutti delle opportunità e del reddito ancora rimane un sogno per gran parte della popolazione. L’emigrazione dal nostro continente è un fenomeno oggi significativo, non privo di sofferenze e umiliazioni. La violenza fa parte della vita quotidiana ed è aiutata dalle assenze dello Stato e da insufficienti politiche serie. Grandi interessi economici, manovrati da organizzazioni criminose, prosperano a lato della società, generando sfiducia nello Stato di diritto.
I tempi sono cambiati anche per la Chiesa. Non è più la repressione politica a chiamarla in causa, per difendere i diritti umani e le libertà democratiche. Oggi essa deve affrontare questioni ben più profonde riguardo all’etica della persona e della vita, del diritto del povero e dei piccoli, per non soccombere alla logica del mercato, e della partecipazione di tutti al bene comune. La conservazione dell’ambiente e il futuro della vita del pianeta richiedono una solidarietà globale e un cambiamento di stili di vita e di organizzazione economica. Nuove questioni morali domandano discernimento e prese di posizione. L’ansia, ben giustificata, di risolvere i problemi della povertà e della salute della popolazione e il progetto, molto comprensibile, di affermare i diritti individuali non possono cedere alla tentazione di passare sopra ai diritti fondamentali e universali, come la dignità della persona, la giustizia e il pieno rispetto della vita umana.
Purtroppo anche la religione può essere ridotta alla logica del mercato e dell’interesse, mediante l’offerta di prodotti per la soddisfazione individuale. La mobilità religiosa è un fenomeno complesso che non riguarda solo la Chiesa Cattolica. Le nuove proposte religiose, seguite da molti, richiedono discernimento e nuove capacità nell’esercizio della missione della Chiesa.
Questi e tanti altri problemi saranno affrontati in questa Conferenza. Sarà l’occasione di una grande verifica sopra la presenza della Chiesa in mezzo ai popoli dell’America Latina e dei Caraibi. Essa desidera “udire la voce di Dio in questo tempo”. Il papà verrà in Brasile per “confermare i fratelli nella fede” , conforme la sua missione (Lc 22,32) e per incoraggiarli a partecipare all’edificazione della società, secondo i valori della fede cristiana.”