appunti febbraio 2009

Dal 2 al 6 febbraio ci siamo ritrovati a Fortaleza come fidei donum italiani del Nord-Est del Brasile (in tutto eravamo una ventina) per un momento di riflessione sopra la situazione socio-eonomico-sociale e religiosa del Brasile e dell' Italia e per uno scambio di esperienze su un tema specifico: l' uso delle risorse eonomiche provenienti dall' Italia che i missionari si ritrovano a dover gestire con le implicanze formative, culturali e religiose che tutto questo comporta. Pur trovandoci in mezzo a enormi necessitá eonomiche e sociali ci si é chiesto se il nostro portare soldi dal di fuori non frena in qualche modo lo svilupparsi di una maggiore giustizia locale o una solidarietá locale oppure se non si crea una dipendenza,....
Tutto questo é avvalorato dal fatto che quando gli italiani partono molti progetti sociali svaniscono e le comunitá locali hanno altri modi per gestire i soldi. Partendo da alcune esperienze concrete abbiamo pensato alcuni criteri che ci possano guidare:
  • davanti alle necessitá la caritá non puó fermarsi, ma si deve organizzare per essere autentica, trasparente e efficace.
  • non solo i progetti pastorali ma anche quelli sociali devono essere concordati con la Chiesa locale e il piú possibile condivisi dal nascere al compimento.
  • é meglio fare progetti a tempo breve, soprattutto di formazione, chiedendo sempre una partecipazione economica ai diretti interessati, perché tutti facciano la loro parte. (Non c'é nessuno cosí povero che non abbia niente da dare o cosí ricco che non abbia niente da ricevere).

Un piccolo fatto che puó aiutare i preti e i coordinatori di gruppi a vivere il proprio compito di valorizzare la creativitá di ciascuno: Il mercoledí delle ceneri avevo preparato le ceneri in un bellissimo vaso artigianale dell' Ammazzonia. Arrivato nella comunitá per celebrare la Messa trovo sull'altare un semplice piattino da caffé che qualcuno aveva portato da casa. Non me la sono sentita di tirar fuori dalla borsa il vaso artigianale. Anzi ho ringraziato la persona che aveva procurato il piattino. Forse sono queste piccole cose che ci aiutano a cambiare stile di essere Chiesa e a costruire qualche cattedrale in meno ma uno spirito piú rispettoso e fraterno.

L'ultimo giorno di febbraio ho partecipato al "velorio"(momento di preghiera che qui sostituisce i funerali) per una ragazza di 19 anni morta in 15 giorni per un'infezione al braccio. Il medico gli aveva detto che non era niente. La rabbia convive con la rassegnazione, ma non ferma la nostra speranza e azione per un futuro diverso.