Appunti aprile 2009

É l’acqua che va...

Il mese di aprile é stato caratterizzato dalla grande quantitá di pioggia. È stata una vera rinnovazione battesimale (visto il periodo pasquale) e ha provocato nel nostro stato del Maranhão inondazioni, interruzioni di strade e di comunicazioni. Per quanto riguarda la nostra missione con le poche strade asfaltate piene di buche e quelle non asfaltate piene di fango e immondizie uno dei problemi maggiori é stato portare continuamente le macchine a far riparare. Il brutto tempo dovrebbe durare fino a luglio, anche se con sempre meno intensità.

Il lavoro non manca.

La vita parrocchiale é molto basata sull’ autonomia dei laici per cui il nostro compito dei preti é piú legato alla dimensione formativa e alla celebrazione dei Sacramenti e di coordinamento generale.
D’ altra parte la dimensione sociale di povertà esige un particolare impegno nei progetti sociali (corsi di formazione professionale, rinforzo scolastico, educazione sanitaria,…).
Don Luca é particolarmente impegnato a livello diocesano con la pastorale carceraria e don Daniele sempre a livello diocesano come coordinatore di pastorale. Don Orazio segue alcune dimensioni caritative di particolare bisogno come gli ospedali, le persone diversamente abili, i casi di povertà estrema.
La famiglia Annechini sta imparando la lingua. Paolo sta organizzando dei corsi sulla video-comunicazione a livello diocesano. Luisa sta integrandosi nei vari progetti sociali della parrocchia. Ma il loro principale compito é quello di farsi “compagni di viaggio” come famiglia in mezzo a tante famiglie destrutturate.

Le contraddizioni politiche:

Il governatore del nostro stato del Maranhão é stato esautorato dopo 2 anni per brogli elettorali e ha assunto il potere un’esponente della famiglia oligarchica che ha governato lo stato negli ultimi 40 anni. Lo stesso é accaduto in altri stati del Brasile dove le famiglie oligarchiche storiche hanno ripreso il potere con processi giudiziali. Il tutto la dice lunga sui poteri forti che praticamente governano da sempre e la quasi impossibilità di vere alternative politiche.

Un segno di speranza:

Il 18 aprile ho partecipato ad una celebrazione ecumenica nella sede Circoscrizionale del nostro quartiere. È la prima volta che accade, da quando sono in Brasile, nel nostro quartiere, che conta innumerevoli e variegate confessioni religiose cristiane. In nome dei comuni problemi sociali occorre una maggiore unitá religiosa: non solo come strategia politica o sociale, ma perché la fede nel Dio di Gesú Cristo conduce naturalmente ad un’unitá di fraternità e condivisione. Qui la dimensione ecumenica è molto diversa dall’Europa e il sincretismo religioso sembra essere un fatto naturale. L’accettazione della diversità assume un carattere quasi rassegnato e questo impedisce una vera conversione da una parte e dall’altra. Il tutto condizionato dalla forte emotività e dalla grande possibilitá di concorrenza.

Una gradita presenza:

Nei giorni di Pasqua é stato da noi don Giuseppe Pellegrini, vicario generale della diocesi di Verona, ma prima di tutto nostro amico e amico delle missioni. Sono stati giorni di amicizia, condivisione e aggiornamento della situazione della diocesi di Verona.